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- 11 dic 2019
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La magia del Natale è unica, ma vi siete mai chiesti quali sono le origini del Natale? Chi è Babbo Natale? Perché porta regali ai bambini? Siete forse curiosi di conoscere le tradizioni e le usanze natalizie nel mondo? Quanto spendiamo per i regali e per quale motivo li facciamo? In questo articolo troverete tutto quello che c’è da sapere sul Natale, sulle festività natalizie e sulla loro storia.
Natale: i numeri dei consumi e degli acquisti
Il Natale è senza dubbio la festa più sentita ed amata dell’anno, quella capace di risvegliare in noi i ricordi più dolci, renderci “più buoni” e farci tornare bambini. Ciò che rende il Natale speciale è la capacità unica di riunire la famiglia e quel desiderio di celebrare il nostro affetto verso gli altri con un regalo importante. Quest’ultimo aspetto spiega perché un quarto di tutte le spese annuali dei cittadini Usa si concentrino proprio nel periodo Natalizio. Gli Stati Uniti sono forse il paese dove la tradizione delle festività natalizie è vissuta con più entusiasmo, specie se si considera il frangente consumistico: non solo spese per i regali, ma anche acquisti per l’organizzazione di feste e ricevimenti. Il Natale in Europa e in Italia non è tuttavia da meno: se l’investimento medio per i cittadini europei è di 461 €, quello previsto per le famiglie del Bel Paese raggiunge addirittura i 549€. I nostri connazionali dimostrano una sincera passione per il Natale e quando si tratta del budget, sono “battuti” solo da inglesi e spagnoli. Il Natale porta un’ottima notizia ai commercianti: 3 italiani su 4 preferiscono ancora fare spese nei negozi e nelle botteghe. Il gusto di toccare con mano pensieri e pensierini, di godersi lo shopping assaporando l’atmosfera, di passeggiare sotto le luminarie, ci seduce sempre, con buona pace del mercato virtuale. Per quanto riguarda internet, protagonisti del consumo natalizio non sono solo i maggiori portali di e-commerce, ad esempio Amazon, ma anche realtà più specializzate: siti di arredamento stile LightShopping, dedicato all’illuminazione, o Sklum, focalizzato sul design; da non sottovalutare i siti che permettono di personalizzare cartoline ed oggettistica, come Helloprint e Gadjek, particolarmente indicati per un regalo originale. Il Natale, però, non è soltanto consumismo ed acquisti. E la sua origine non è affatto scontata e banale come ci si aspetterebbe….
Le origini del Natale: perché si festeggia il 25 dicembre?
A differenza di quello che si immagina, il Natale così come lo conosciamo ha una storia abbastanza recente. Innanzi tutto non esistono prove che Gesù sia venuto al mondo effettivamente il 25 dicembre: il Natale fu attribuito a questa data per convenzione; in mancanza di un giorno preciso, la scelta ricadde su una giornata già sentita dalle popolazioni dell’Impero Romano. A dicembre si tenevano infatti le feste del solstizio d’inverno, comuni a tutto l’impero. Nella tradizione latina venivano chiamati “Saturnali” e duravano dal 17 al 24: erano caratterizzati da sfilate, gare e sontuosi banchetti. Non solo: a rafforzare l’aria gioiosa del periodo contribuiva un’ulteriore anniversario, quello del Sol Invictus, dedicato al dio Mitra e fissato proprio il 25 dicembre. Durante tutto il medioevo il Natale si mantenne una festa a vocazione agricola, con scambio di prodotti tra vassalli e signori, contadini e feudatari. Tuttavia col trascorrere del tempo, il Natale diventò una ricorrenza incentrata sul divertimento, gli eccessi, le danze, tanto da suscitare il malcontento dei religiosi più ferventi. Per un lungo periodo il Natale cadde in disgrazia, almeno fino agli inizi dell’800, quando avvenne un’operazione di rivalutazione per ricondurlo ad un significato più familiare, intimo, moralmente accettabile. Un grosso contributo fu fornito da Charles Dickens, con la celeberrima opera “Canto di Natale”. Già a metà del XIX secolo in Inghilterra Natale e la Vigilia divennero festa nazionale. Attorno al 1870 comparvero le prime pubblicità natalizie vere e proprie. Possiamo quindi concludere che il Natale abbia assunto la forma attuale “soltanto” un secolo e mezzo fa.
Le tradizioni natalizie nel mondo: perché ci scambiamo doni e facciamo l’albero?
Per quanto riguardale tradizioni natalizie e la loro diffusione, vediamo che lo scambio dei regali è un dato ricorrente. Insieme ai regali, altre consuetudini adottate spesso sono le decorazioni, i canti e i pasti speciali: i regali ad esempio rispondono ad un retaggio antichissimo, radicato ai tempi dei romani e delle loro offerte ospitali. Non solo: qualcuno si è mai chiesto chi sia in realtà babbo Natale? Pochi sanno che la figura di Babbo Natale deriva da quella del vescovo cristiano Nicola, noto per offrire generose donazioni ai poveri e ai puri di spirito. Riguardo alle decorazioni, il presepe compare già nelle incisioni della natività scolpite dai cristiani originari nei loro luoghi di culto; l’albero, invece, ricorda le piante addobbate in segno di buon auspicio dai Celti e dai popoli nordici durante le feste del solstizio. Oltre al presepe, all’albero e alle luminarie esistono altre tradizioni di Natale che caratterizzano ciascun paese o area del mondo in maniera quasi univoca, rendendolo un evento al contempo universale e tipico; elencheremo le più curiose. In Danimarca è assai diffuso il calendario dell’Avvento: ne viene addirittura prodotta una versione televisiva, che comprende 24 mini episodi da “scartare” in attesa del gran giorno. In Finlandia – residenza ufficiale di Babbo Natale - ed in Norvegia il Natale non coinvolge solo le persone, ma anche le creature selvatiche: in questi paesi viene lasciato del cibo a disposizione degli animali selvaggi, infreddoliti dall’inverno e desiderosi di rifocillarsi. Sempre in Norvegia, potreste assistere alla curiosa abitudine di nascondere le scope: in passato la si riteneva una contromisura scaramantica per cacciare le streghe. In Islanda è tradizione trascorrere la notte di Natale mangiando cioccolate e leggendo libri (gli islandesi sono avidissimi lettori!). In Austria e in altri paesi dell’est Europa, non esiste soltanto il buon vecchio Babbo Natale, ma anche la sua controparte “cattiva”: il Krampus, un mostro addetto a elargire punizioni ai bambini indisciplinati; durante l’Avvento alcuni ragazzi si travestono da Krampus e si aggirano per le strade delle città per spaventare i più piccoli e giocare con loro. Una delle consuetudini più strane la incontriamo in Giappone; il Giappone non è un paese cristiano, ma la globalizzazione ha esportato il Natale nella terra del Sol Levante: ebbene, in seguito ad un’aggressiva campagna marketing avvenuta negli anni ’70, per la Vigilia in Giappone è tradizione mangiare pollo fritto della catena KFC! Uno dei luoghi più suggestivi per trascorrere il Natale è sicuramente il Messico: nelle settimane che precedono il 25, le strade buie si riempiono di processioni (dette posadas) che raccontano il pellegrinare di Giuseppe e Maria alla ricerca di un riparo. Si tengono 9 posadas in tutto e ciascuna si conclude con una grande festa. I partecipanti alle processioni sono in maggioranza bambini equipaggiati di candele e di statuette della sacra famiglia.
Fonti: pagina Wikipedia sul Natale (in lingua inglese), approfondimento di History sulla storia del Natale.