Tempo di Black Friday
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Oramai ci siamo: il Black Friday è alle porte

. Da anni, questa giornata consacrata allo shopping, alle grandi occasioni, agli sconti selvaggi è diventato un appuntamento fisso anche per gli italiani, che non mancano di battere i negozi ed esplorare la rete per soddisfare un bisogno o uno sfizio a prezzo ribassato. Fate un bel cerchio sul calendario: nel 2021 il Black Friday cadrà il 26/11/2021. Come da tradizione americana il Black Friday è infatti il quarto venerdì di novembre, il giorno successivo al Ringraziamento (il Thanksgiving Day).

Per chi ancora non lo sapesse, il Black Friday (o “Venerdì Nero”) è una giornata dedicata ai consumatori, in cui venditori fisici e virtuali applicano grossi sconti alle merci per invogliare le persone ad acquistarle: una vera e propria “festa delle compere”. Il quarto venerdì di novembre siti internet, grandi magazzini e commercianti al dettaglio mettono in promozione molti articoli, compresi quelli appena usciti e gli ultimi modelli sulla piazza.

Ad essere puntigliosi, il Black Friday non dura un solo giorno; da diverso tempo gli sconti si prolungano per l’intero weekend; alcuni negozi negli Stati Uniti spalancano le proprie porte il giovedì sera per restare aperti tutta la notte. Gli americani possono andare a fare shopping prima dell’alba e di fatto – quando un esercizio commerciale mette in vendita un numero limitato di articoli a forte ribasso – è esattamente quello che accade: folle di individui che si aggirano per la città alle tre del mattino, alla ricerca di buone occasioni. Il weekend del Black Friday si conclude ufficialmente con il Cyber Monday, ovvero il “Ciber-Lunedì”: il Cyber Monday – quest’anno programmato per il 29 Novembre – è un’invenzione più recente, si limita agli articoli tecnologici e si svolge in gran parte su internet; per il resto, condivide a pieno lo spirito del Black Friday che lo precede. Per imbattervi in qualche appetitosa opportunità fate visita ai siti delle grandi catene - Unieuro, Mediaworld, Trony, Euronics - oppure date un’occhiata a quelli specializzati in tecnologia, come Geekmall.

Durante il Black Friday a farla da padroni sul mercato online, troviamo chiaramente colossi quali Amazon, Gearbest, Asos, Zalando

, ma ultimamente molte realtà più piccole o settoriali si stanno attrezzando per partecipare all’evento: store attivi nella nicchia dell’arredamento come Sklum ed altri che si occupano di abbigliamento/calzature come Mimanera, sintomo evidente d’una diffusione capillare della ricorrenza, oramai divenuta tradizionale.

In molti si domanderanno perché si chiami proprio “Black Friday” e quale storia abbia il Venerdì Nero. Esistono ipotesi sulle sue origini e diverse teorie sulla genesi del nome, naturalmente intrecciate fra loro in modo inseparabile. È interessante notare come l’aggettivo “nero” sia solitamente associato a eventi negativi e calamità (un esempio su tutti, la Peste Nera) ed è probabile che anche nel caso del Black Friday il termine richiamasse alla mente scenari poco piacevoli, almeno in principio.

Il Black Friday nasce negli Stati Uniti; è intorno agli anni 50/60

che questa ricorrenza, seppure in modo ufficioso, comincia a farsi largo nelle abitudini e nel lessico della gente. Come abbiamo visto, il Black Friday segue le celebrazioni per il Ringraziamento e coincide di fatto con l’inizio del periodo natalizio, o meglio con la frenetica stagione delle compere di Natale. Attorno al 1920 i grandi magazzini Macy’s ed altri megastore iniziarono ad organizzare imponenti e colorate parate del Ringraziamento; era consuetudine tra i commercianti evitare pubblicità e reclame natalizie prima della conclusione delle parate, che di fatto davano il via al battage promozionale in vista delle festività. Una teoria vuole che sia proprio questo ruolo da “apripista” rispetto alle settimane di shopping festivo ad aver reso “nero” il quarto venerdì di novembre: a metà degli anni ’50 i poliziotti delle principali città americane erano soliti lamentarsi della situazione di caos, congestione stradale e dei terribili ingorghi che accompagnavo gli ultimi weekend di novembre. La febbre dell’acquisto e la corsa ai regali di Natale si diffondeva – allora come oggi – tra i cittadini, che con la loro frenesia trasformavano il venerdì dopo il Ringraziamento in un incubo. Col tempo, però, la potenzialità di una simile ricorrenza – benché ufficiosa - fu chiara a tutti, specialmente ai commercianti. La definizione “Black Friday” iniziò a perdere ogni connotazione negativa e ne assunse addirittura una positiva. Il nero smise di rappresentare qualcosa di oscuro e spiacevole, iniziò piuttosto a ricordare ai venditori le pagine dei loro registri contabili pieni di entrate! Chi ha dimestichezza con un libro contabile o con qualsiasi sistema di contabilità, sa che convenzionalmente le entrate sono segnalate in nero, mentre le uscite (o le perdite) sono segnalate in rosso. Il Black Friday inaugurava quindi la stagione dei guadagni, un momento felice per qualsiasi attività: non solo si macinavano più profitti, ma si creavano molti posti di lavoro straordinari.

Dagli anni ’80 in poi negli Stati Uniti il Black Friday viene considerato una ricorrenza annuale a tutti gli effetti, solida e ben calendarizzata; col tempo il Venerdì Nero si è diffuso anche in altri paesi ma è solo nell’ultima decade che ha toccato l’apice della popolarità, grazie ad internet ed il successo del mercato online: anche in Italia l’attesa per il Black Friday risulta ad oggi una pratica diffusa. Il Venerdì Nero nella Penisola scendono in campo sia i negozi fisici che quelli virtuali, sfidandosi a colpi di occasioni. Gli articoli prediletti dai nostri connazionali sono quelli elettronici e tecnologici, complice anche la vicinanza tra il Black Friday ed il Cyber Monday. La spesa media di un acquirente italiano si attesta attorno ai 250 € e la fascia di età più coinvolta va dai 25 ai 35 anni, per un totale di 1 miliardo di euro investiti. Molto più consistenti sono invece le spese pro-capite in USA. L’88% degli uomini e l’85% delle donne statunitensi dichiarano il proprio proposito di fare shopping durante il Venerdì Nero ed oramai il gap di genere in ambito di “compere” si è assottigliato tanto da ridursi quasi a zero. I babyboomers rappresentano la categoria anagrafica intenzionata a spendere di più considerando il budget individuale, ma in termini di incassi assoluti sono e saranno i millennials a guidare la classifica.

Analizzando il Black Friday dal punto di vista dei prodotti acquistati, vediamo che tra le merci più ambite figurano gli smartphone: circa il 40% del traffico economico del Venerdì Nero ha a che fare con i telefoni cellulari; non sono da meno i vestiti, con un particolare focus sui pigiami, né gli articoli da ufficio o di cancelleria, su cui vengono applicati sconti fra i più vantaggiosi (circa il 50%). Il Black Friday non è però tutto entusiasmo e lustrini: talvolta il Venerdì Nero è tornato a tingersi della sua fosca aura originaria. Spesso la prospettiva di un buon risparmio e il desiderio spasmodico di accaparrarsi in anteprima una merce qualsiasi hanno causato delle vere tragedie, tanto drammatiche quanto assurde: nel 2008 a New York una massa di 200 persone ha calpestato a morte un impiegato di Wal-Mart, rifiutandosi di rispondere alle ripetute richieste di aiuto sia della vittima che dei colleghi, impossibilitati a salvarlo dalla furia dei clienti; lo stesso giorno, due persone si sono sparate a vicenda in un negozio di giocattoli, alla presenza delle rispettive famiglie, per aggiudicarsi l’ultimo ninnolo su uno scaffale. E questi “incidenti” non sono certo gli unici. Come se non bastassero i disastri della stupidità, ad essi si sommano quelli dello spreco: in quest’epoca di perenne emergenza rifiuti e innalzamento della temperatura globale, dovremmo essere tutti più attenti e consapevoli riguardo alle tematiche del consumismo indiscriminato,magari iniziando col rinunciare a ciò che non ci è realmente utile, o che puntiamo unicamente per “moda”. Un consiglio generale è quello di non farsi cogliere dalla foga, dandosi all’acquisto incontrollato. Una strategia vincente potrebbe essere quella di arrivare preparati, stabilire un budget, fare una lista di ciò che si desidera davvero comprare e individuare i negozi (fisici o virtuali) in cui recarsi. Cerchiamo di bilanciare sfizi e necessità, evitando di giungere al Black Friday senza un’idea di massima, altrimenti finiremo per portarci a casa molte cose inutili, allettati dalle lusinghe dei ribassi. Se volete saperne di più sul Black Friday e sui suoi numeri potete consultare la pagina Wikipedia dedicata o questo articolo sulle statistiche del Venerdì Nero.

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